È indubbiamente un periodo di grande complessità, in cui alle incertezze ereditate dal 2019, si sono aggiunte le conseguenze della pandemia, con impatti oggettivamente evidenti su tutto il sistema economico.
Eppure, nonostante la severità di questo shock, vediamo i presupposti per una ripartenza per il nostro Paese. Ripartenza che non potrà che essere trainata da quei grandi fattori di resilienza della nostra economia che sono l’export e soprattutto le nostre eccellenze settoriali.
Non possiamo che
ripartire dal “Made in Italy”.
Ci stiamo accingendo alla fine di questo 2020, un anno che ci ha portato tanta tristezza per la perdita di tanti nostri connazionali. Ma l’Italia deve ripartire, come ha già fatto tante volte in passato, per confermarsi tra i maggiori leader della manifattura d’Europa.
In un contesto di mercato così delicato come oggi, chi farà meglio saranno quelle aziende capaci di creare qualcosa. ‘Creare’ inteso come possedere la capacità imprenditoriale di inserire nuovi approcci aziendali, innovando i propri modelli di business, investendo nella formazione e nella ricerca col fine di dare le giuste soluzioni ai propri clienti.